Carbon Footprint e Life Cycle Assessment sono concetti di cui ormai la maggior parte di noi è a conoscenza.
Associazioni, aziende "visionarie" e coraggiose e media ne parlano sempre più spesso.
Ma purtroppo la sensazione è che restino concetti "astratti", lontani da noi e che il gap tra quello che sappiamo e che continuiamo a fare o meglio, a non fare, non riesca a colmarsi.
Forse perché sembra troppo faticoso e difficile cambiare abitudini e mettere in pratica comportamenti virtuosi in cui la maggior parte di noi crede.
Ma è arrivato il momento in cui tutti noi dobbiamo fare i conti con la realtà e ammettere che non è più possibile rimandare ad oltranza lo switch verso scelte di vita e consumo rispettose dell'ambiente e di tutti gli esseri viventi.
Ben vengano quindi tutte le novità e gli strumenti che facilitano il nostro percorso verso la sostenibilità.
Tra questi molto utile il "calcolatore" COOP che permette di misurare quanto pesa la spesa che facciamo in termini di emissioni di CO2, ovvero il suo Carbon Footprint.
Il calcolatore è presente sul sito www.coopambiente.it e ci fa capire in tempo reale quanti gas serra vengono emessi per produrre un determinato prodotto o alimento.
I valori misurano i KG di CO2 per KG di alimento pronto al consumo.
Un esempio significativo?
Per produrre 1 kg di legumi (proteine vegetali) vengono emessi 2 kg di CO2: per produrre 1 kg di carne bovina i KG di CO2 emessi sono ben 30!
Questo conferma che ciascuno di noi può fare la sua parte a favore della tutela dell'ambiente orientando le proprie scelte alimentari verso lo stile di vita veg, consumando ad esempio più proteine vegetali.
Se ti senti pronto a misurare l'impatto ambientale e a riflettere sulle tue scelte alimentari: http://www.coopambiente.it/guest?action=visualizza_articolo&id=3402
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lunedì 30 luglio 2012
mercoledì 26 ottobre 2011
Inchiesta di Terre di Mezzo sull'universo vegano
In Italia 242 mila persone rinunciano non solo alla carne, ma anche a latte, uova, seta, lana, pelle e cuoio, creando nuove economie.
È quanto emerge dall'inchiesta del numero di ottobre di Terre di mezzo - street magazine dal titolo "Universo vegano". Un universo in espansione, visto che sono nati i primi Gruppi di acquisto solidali (Gas) vegani e si moltiplicano i festival e le manifestazioni.
Per approfondimenti: http://magazine.terre.it/notizie/rubrica/0/articolo/2236/Universo-vegano
È quanto emerge dall'inchiesta del numero di ottobre di Terre di mezzo - street magazine dal titolo "Universo vegano". Un universo in espansione, visto che sono nati i primi Gruppi di acquisto solidali (Gas) vegani e si moltiplicano i festival e le manifestazioni.
Per approfondimenti: http://magazine.terre.it/notizie/rubrica/0/articolo/2236/Universo-vegano
giovedì 21 luglio 2011
La carne uccide 45.000 persone ogni anno
Un articolo del quotidiano inglese The Independent dell'ottobre 2010 cita uno studio dell'unita' cardiologica della Cornell University secondo cui diminuendo il consumo di carne si potrebbero prevenire, nel solo Regno Unito, 45.000 morti premature ogni anno.
In particolare, lo studio ha calcolato che diminuendo il consumo di carne da "ogni giorno" a "tre pasti la settimana" (che e' comunque un consumo alto, ma certamente molto inferiore al consumo "normale" oggi diffuso) si eviterebbero 31 mila morti per malattie cardiovascolari, 9 mila per cancro e 5 mila per ictus e si farebbe risparmiare oltre 1,3 miliardi di euro al servizio sanitario nazionale.
Eliminando completamente il consumo di carne queste cifre ovviamente aumentano ancora di piu'.
La ricerca e' stata commissionata dall'associazione Amici della Terra, ed e' stata pubblicata nel loro dossier "Healthy Planet Eating". Nel dossier viene fatto anche notare come la riduzione del consumo di carne aiuterebbe molto a rallentare i cambiamenti climatici e la deforestazione delle foreste pluviali.
Il dossier fa anche notare come la carne lavorata (insaccati e simili) sia ancora piu' dannosa per la salute rispetto a quella "fresca", ma come invece non ci sia alcuna differenza - dal punto di vista salutistico - tra "carne rossa" (cioe' manzo, maiale, agnello), "carne bianca" (pollo) e pesce, perche' tutta la "carne" gli animali d'allevamento intensivo e' diventata negli ultimi decenni sempre piu' grassa, vale a dire contiene sempre piu' grassi saturi e colesterolo e sempre meno proteine.
Dati recenti dei ricercatori della London Metropolitan University hanno infatti dimostrato come un tipico "pollo di supermercato" contenga oggi una quantita' di grassi 2,7 volte superiore a quella del 1970 e il 30% in meno di proteine; di conseguenza, la quantita' di calorie e' aumentata del 50%. Questo vale anche per i polli di allevamento biologico: la loro carne contiene un po' piu' di proteine e un po' meno grassi, ma la differenza non e' molto elevata, rimane comunque una carne molto piu' grassa rispetto a pochi decenni fa, quindi TUTTA la carne di pollo, qualsiasi sia il tipo di allevamento, e' dannosa per la salute, cosi' come lo e' la carne "rossa".
Il dossier spiega come la carne rossa sia maggiormente correlata col cancro al colon, mentre tutta la carne grassa (bianca o rossa), ma anche latticini e uova (ricchi di grassi animali e colesterolo) siano causa di obesita' e malattie cardiovascolari. Dal punto di vista dell'ambiente, e' noto come le foreste pluviali vengano disboscate per allevare animali (o coltivare i loro mangimi) la cui carne viene esportata in Europa.
Fonte: http://www.scienzavegetariana.it/news_dett.php?id=1170
In particolare, lo studio ha calcolato che diminuendo il consumo di carne da "ogni giorno" a "tre pasti la settimana" (che e' comunque un consumo alto, ma certamente molto inferiore al consumo "normale" oggi diffuso) si eviterebbero 31 mila morti per malattie cardiovascolari, 9 mila per cancro e 5 mila per ictus e si farebbe risparmiare oltre 1,3 miliardi di euro al servizio sanitario nazionale.
Eliminando completamente il consumo di carne queste cifre ovviamente aumentano ancora di piu'.
La ricerca e' stata commissionata dall'associazione Amici della Terra, ed e' stata pubblicata nel loro dossier "Healthy Planet Eating". Nel dossier viene fatto anche notare come la riduzione del consumo di carne aiuterebbe molto a rallentare i cambiamenti climatici e la deforestazione delle foreste pluviali.
Il dossier fa anche notare come la carne lavorata (insaccati e simili) sia ancora piu' dannosa per la salute rispetto a quella "fresca", ma come invece non ci sia alcuna differenza - dal punto di vista salutistico - tra "carne rossa" (cioe' manzo, maiale, agnello), "carne bianca" (pollo) e pesce, perche' tutta la "carne" gli animali d'allevamento intensivo e' diventata negli ultimi decenni sempre piu' grassa, vale a dire contiene sempre piu' grassi saturi e colesterolo e sempre meno proteine.
Dati recenti dei ricercatori della London Metropolitan University hanno infatti dimostrato come un tipico "pollo di supermercato" contenga oggi una quantita' di grassi 2,7 volte superiore a quella del 1970 e il 30% in meno di proteine; di conseguenza, la quantita' di calorie e' aumentata del 50%. Questo vale anche per i polli di allevamento biologico: la loro carne contiene un po' piu' di proteine e un po' meno grassi, ma la differenza non e' molto elevata, rimane comunque una carne molto piu' grassa rispetto a pochi decenni fa, quindi TUTTA la carne di pollo, qualsiasi sia il tipo di allevamento, e' dannosa per la salute, cosi' come lo e' la carne "rossa".
Il dossier spiega come la carne rossa sia maggiormente correlata col cancro al colon, mentre tutta la carne grassa (bianca o rossa), ma anche latticini e uova (ricchi di grassi animali e colesterolo) siano causa di obesita' e malattie cardiovascolari. Dal punto di vista dell'ambiente, e' noto come le foreste pluviali vengano disboscate per allevare animali (o coltivare i loro mangimi) la cui carne viene esportata in Europa.
Fonte: http://www.scienzavegetariana.it/news_dett.php?id=1170
giovedì 16 giugno 2011
LAV lancia una sfida a chi non è Veg: diventarlo per un fine settimana
LAV da tempo promuove, attraverso la campagna Cambiamenu, lo stile alimentare veg spiegando quali sono le ragioni a favore della scelta veg non solo dal punto animalista ma anche da quello dell'ambiente e della salute
Per far fronte alla sempre crescente richiesta di carne da parte dei Paesi dell'Occidente e del sud del mondo stiamo distruggendo il nostro pianeta.
Il 70% di quanto disboscato del Polmone Verde del mondo, ovvero la Foresta Amazzonica, è stato destinato alla creazione di pascoli e alla coltivazione di cereali per produrre mangimi per gli animali da allevamento.
Il 90% della soia prodotta nel mondo non va al consumo umano e priva di cibo i Paesi poveri.
L'iper produzione di carne provoca anche un forte inquinamento a casua dei gas serra prodotti dagli allevamenti intensivi e dalle deiezione degli animali che vi sono rinchiusi.
In sintesi 1 kg di carne costa, in termini ambientali, 35 mq di foresta, 15.500 litri di acqua, 15 kg di cereali, 36 kg di Co2.
E quanto costa alla salute? L'eccesso di consumo di carne è la causa di numerose e gravi malattie, dall'obesità al diabete, dall'osteoporosi all'ipertensione, dalle malattie cardiovascolari al cancro.
La dieta veg è la risposta per cercare di fermare di tutto questo.
Allora perchè non provare a mangiare veg almeno per un fine settimana?
Per saperne di più e per trovare gustose ricette veg: http://www.cambiamenu.it/
Per far fronte alla sempre crescente richiesta di carne da parte dei Paesi dell'Occidente e del sud del mondo stiamo distruggendo il nostro pianeta.
Il 70% di quanto disboscato del Polmone Verde del mondo, ovvero la Foresta Amazzonica, è stato destinato alla creazione di pascoli e alla coltivazione di cereali per produrre mangimi per gli animali da allevamento.
Il 90% della soia prodotta nel mondo non va al consumo umano e priva di cibo i Paesi poveri.
L'iper produzione di carne provoca anche un forte inquinamento a casua dei gas serra prodotti dagli allevamenti intensivi e dalle deiezione degli animali che vi sono rinchiusi.
In sintesi 1 kg di carne costa, in termini ambientali, 35 mq di foresta, 15.500 litri di acqua, 15 kg di cereali, 36 kg di Co2.
E quanto costa alla salute? L'eccesso di consumo di carne è la causa di numerose e gravi malattie, dall'obesità al diabete, dall'osteoporosi all'ipertensione, dalle malattie cardiovascolari al cancro.
La dieta veg è la risposta per cercare di fermare di tutto questo.
Allora perchè non provare a mangiare veg almeno per un fine settimana?
Per saperne di più e per trovare gustose ricette veg: http://www.cambiamenu.it/
venerdì 25 marzo 2011
Cambiamenù, il sito dell'informazione veg rivolto a tutti i consumatori
ECO-NTAMINATION a Milano dal 12 al 17 aprile 2011
dalle 10.00 alle 20.00 martedì, giovedì e domenica
dalle 10.00 alle 21.00 mercoledì [cocktail ore 19.00]
dalle 10.00 alle 24.00 venerdì e sabato
protagonista del Fuorisalone [ingresso libero]
allo Spazio Botta 8 Porta Romana Design
ECO-NTAMINATION E' ANCHE: Cambiamenu
dalle 10.00 alle 20.00 martedì, giovedì e domenica
dalle 10.00 alle 21.00 mercoledì [cocktail ore 19.00]
dalle 10.00 alle 24.00 venerdì e sabato
protagonista del Fuorisalone [ingresso libero]
allo Spazio Botta 8 Porta Romana Design
ECO-NTAMINATION E' ANCHE: Cambiamenu
Il sito www.cambiamenu.it è per tutti i consumatori, non solo vegetariani, ed offre un'opportunità in più a tutti: quella di arricchire, variare e migliorare la propria alimentazione e di essere maggiormente consapevoli dell'incidenza che le nostre scelte alimentari hanno sull'ambiente, gli animali e la salute. Ci permette di verificare quanti e quali benefici ciascuno di noi può concretamente realizzare attraverso le scelte quotidiane.
Il sito, inoltre, ha il pregio di trattare aspetti anche seri e complessi con un linguaggio e una grafica accessibile rivolta anche ai più giovani e a coloro che non hanno specifiche in tema di alimentazione. E' un sito interattivo, diviso in due sezioni distinte: i luoghi in cui mangiare veg e le ricette per poter ampliare con fantasia e praticità la propria alimentazione.
La scelta vegetariana spiegata sul sito www.cambiamenu.it
Attraverso il sito, i visitatori scoprono che la scelta vegetariana ha un impatto davvero meno invasivo sotto molteplici aspetti, in particolare comporta:
- Un minore speco di risorse idriche: per produrre 1 kg di carne bovina sono necessari oltre 15.000 litri d'acqua, per 1 kg di carne di maiale 4.800 litri, 3.500 litri per 1 kg di pollo, contro i 1.300 litri per 1 kg di frumento, i circa 1.900 litri per 1 kg di riso, e 2000 litri per 1 kg di soia. La produzione di 5 kg di carne bovina comporta l'uso di una quantità d'acqua pari al consumo annuo di una famiglia media americana. L'impronta idrica di una persona (consumo reale e virtuale di acqua) corrisponde a 1.500/2.600 litri per un vegetariano, contro i 3.000/5.000 litri per una persona che consuma carne.
- Un minore effetto inquinante: ogni animale allevato produce un inquinamento del suolo pari a 30 volte il suo peso. Il 18% delle emissioni globali di gas serra (più del 14% prodotto dai trasporti) deriva dagli animali allevati. Sostituendo 1 kg di carne a settimana con proteine vegetali (es. seitan, tofu, soia, ecc.) si risparmiano circa 36 Kg di CO2 prodotta dagli animali: in un anno si possono risparmiare dunque ben 1.872 kg di CO2.
- Una riduzione della deforestazione: il 30% delle terre del Pianeta è destinato al pascolo. Ogni hamburger comporta la distruzione di 5 mq di foreste: 35 mq per ogni kg di carne. Con il raccolto ottenuto da un appezzamento di terra necessario a nutrire una persona onnivora, potrebbero essere nutriti 20 vegetariani. Ma il 90% per cento della soia e il 50% dei cereali prodotti nel mondo sono utilizzati per produrre mangimi animali: per 1 kg di carne sono necessari 15 kg di cereali.
- Minori effetti negativi sulla salute: i dati scientifici dimostrano che i vegetariani presentano una minore incidenza di cardiopatie (-24%) rispetto ai consumatori di carne, una minore incidenza di cancro (-12% rispetto a ogni tipo di cancro, -45% di cancro del sangue), un minore rischio di obesità, un minore rischio di diabete di tipo 2, o alimentare, (-80%).
- Minori sofferenze per gli animali: il 99% della carne prodotta proviene da allevamenti intensivi dove gli animali vengono fatti nascere e ingrassare, in condizioni di immobilità e di stress, esclusivamente per diventare prodotti da consumare. Se ogni italiano mangiasse vegetariano 1 giorno alla settimana per un anno, risparmieremmo la vita a 12 milioni di animali (esclusi quelli acquatici).
La newsletter è ricca di informazioni e di ricette nuove e sfiziose.
www.cambiamenu.it
Samantha Barbero
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