STOP AGLI ALLEVAMENTI DI ANIMALI “DA PELLICCIA”: FINO AL 30 OTTOBRE VOTAZIONE ON-LINE PER ASSEGNARE IL PREMIO “PEOPLE’S CHOISE AWARD” AI FINALISTI DEL DESIGN AGAINST FUR, CONCORSO INTERNAZIONALE PROMOSSO IN ITALIA DALLA LAV
Si sono già espressi contro gli allevamenti di animali “da pelliccia”, ma ora attendono il responso del popolo del web per aggiudicarsi il premio People's Choice Award: scade infatti il 30 ottobre la votazione online (http://www.infurmation.com/daf/2011/votedaf11.php) per i finalisti della 9° edizione del Concorso Internazionale Design Against Fur, organizzato ogni anno in quattro grandi aree - Europa-Internazionale, Cina, Russia, Irlanda - per la realizzazione di manifesti contro le gravi sofferenze inflitte agli animali per la produzione di pellicce.
Il pubblico online potrà scegliere, entro il 30 ottobre, la creazione migliore e consentire ad uno studente, fra i primi classificati per ogni area geografica in cui si è svolto il concorso, di vincere il premio finale di 500,00 dollari. Il tema di quest’anno ha riguardato gli allevamenti di animali “da pelliccia”, vere e proprie industrie dove vengono allevati milioni di animali utilizzati per realizzare pellicce e guarnire abiti e accessori vari (dai colli dei giacconi, ai guanti, calzature, borse e altri accessori). L’85% della produzione mondiale di pellicce, deriva da animali appositamente allevati in allevamenti intensivi e dislocati prevalentemente in Europa (che detiene circa il 60% della produzione mondiale di pelli), ma anche in Cina (25% della produzione mondiale), Stati Uniti (poco più del 5%), Canada (4%), Russia (3%) e altri Paesi. Un business basato sulle sofferenze di almeno 70 milioni di animali ogni anno.
“Anche quest’anno molti studenti di ogni parte del mondo hanno espresso la propria contrarietà verso questa produzione che infligge sofferenze e morte a milioni di animali – dichiara Simone Pavesi, responsabile LAV Campagne anti-Pellicce e coordinatore in Italia del DAF – Con la loro creatività hanno saputo evidenziare le criticità insite nell’allevamento di animali per la produzione di pellicce, una pratica che vede la maggioranza degli italiani fortemente contrari: l’83% degli italiani secondo Eurispes in “Rapporto Italia 2011”.
Tra i finalisti del concorso, una menzione particolare l’hanno ricevuta due studenti italiani, Azzurra Pallucca dell’Università di Firenze Facoltà di Architettura e Mattia Verzola dell’Istituto Greggianti di Ostiglia (MN). Belga è lo studente classificatosi primo, mentre sono americani gli studenti arrivati al secondo e al terzo posto, che si sono aggiudicati rispettivamente i 700, i 300 e i 150 euro in palio. Tutti gli artworks sono visibili sul sito www.inFURmation.com
Fonte: http://www.lav.it/
http://www.infurmation.com/daf/2011/votedaf11.php
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giovedì 27 ottobre 2011
9° Edizione del Concorso Internazionale Design Against Fur: vota on line anche tu entro il 30 ottobre
mercoledì 3 agosto 2011
Gli animali non sono tutti uguali di fronte alla legge
Ieri sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato un Decreto Legislativo che mette in serio pericolo la protezione della fauna selvatica.
Dal 16 agosto infatti per chi uccide, cattura o detiene animali protetti sono previste sanzioni inferiori a quelle vigenti. Si torna indietro, insomma.
Ora i bracconieri avranno vita più facile, dato che lo stesso Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha proposto di non far applicare alcuna sanzione nel caso in cui si uccida una quantità “trascurabile” di animali.
Ma se fosse solo una questione di quantità, allora perché per chi uccide un solo animale domestico sono previste pene più severe?
La verità è che la morte di un animale, qualsiasi animale, non è quantificabile.
Per questo la LAV tenterà tutte le strade, compreso il ricorso in sede europea, per far rispettare la direttiva 2008/99 di Bruxelles, che invita gli Stati membri ad adottare sanzioni penali efficaci e dissuasive contro chi mette in pericolo la fauna.
Fonte: http://www.facebook.com/#!/notes/lav/gli-animali-non-sono-tutti-uguali-di-fronte-alla-legge/10150264927213811
http://www.lav.it/
Dal 16 agosto infatti per chi uccide, cattura o detiene animali protetti sono previste sanzioni inferiori a quelle vigenti. Si torna indietro, insomma.
Ora i bracconieri avranno vita più facile, dato che lo stesso Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha proposto di non far applicare alcuna sanzione nel caso in cui si uccida una quantità “trascurabile” di animali.
Ma se fosse solo una questione di quantità, allora perché per chi uccide un solo animale domestico sono previste pene più severe?
La verità è che la morte di un animale, qualsiasi animale, non è quantificabile.
Per questo la LAV tenterà tutte le strade, compreso il ricorso in sede europea, per far rispettare la direttiva 2008/99 di Bruxelles, che invita gli Stati membri ad adottare sanzioni penali efficaci e dissuasive contro chi mette in pericolo la fauna.
Fonte: http://www.facebook.com/#!/notes/lav/gli-animali-non-sono-tutti-uguali-di-fronte-alla-legge/10150264927213811
http://www.lav.it/
giovedì 16 giugno 2011
LAV lancia una sfida a chi non è Veg: diventarlo per un fine settimana
LAV da tempo promuove, attraverso la campagna Cambiamenu, lo stile alimentare veg spiegando quali sono le ragioni a favore della scelta veg non solo dal punto animalista ma anche da quello dell'ambiente e della salute
Per far fronte alla sempre crescente richiesta di carne da parte dei Paesi dell'Occidente e del sud del mondo stiamo distruggendo il nostro pianeta.
Il 70% di quanto disboscato del Polmone Verde del mondo, ovvero la Foresta Amazzonica, è stato destinato alla creazione di pascoli e alla coltivazione di cereali per produrre mangimi per gli animali da allevamento.
Il 90% della soia prodotta nel mondo non va al consumo umano e priva di cibo i Paesi poveri.
L'iper produzione di carne provoca anche un forte inquinamento a casua dei gas serra prodotti dagli allevamenti intensivi e dalle deiezione degli animali che vi sono rinchiusi.
In sintesi 1 kg di carne costa, in termini ambientali, 35 mq di foresta, 15.500 litri di acqua, 15 kg di cereali, 36 kg di Co2.
E quanto costa alla salute? L'eccesso di consumo di carne è la causa di numerose e gravi malattie, dall'obesità al diabete, dall'osteoporosi all'ipertensione, dalle malattie cardiovascolari al cancro.
La dieta veg è la risposta per cercare di fermare di tutto questo.
Allora perchè non provare a mangiare veg almeno per un fine settimana?
Per saperne di più e per trovare gustose ricette veg: http://www.cambiamenu.it/
Per far fronte alla sempre crescente richiesta di carne da parte dei Paesi dell'Occidente e del sud del mondo stiamo distruggendo il nostro pianeta.
Il 70% di quanto disboscato del Polmone Verde del mondo, ovvero la Foresta Amazzonica, è stato destinato alla creazione di pascoli e alla coltivazione di cereali per produrre mangimi per gli animali da allevamento.
Il 90% della soia prodotta nel mondo non va al consumo umano e priva di cibo i Paesi poveri.
L'iper produzione di carne provoca anche un forte inquinamento a casua dei gas serra prodotti dagli allevamenti intensivi e dalle deiezione degli animali che vi sono rinchiusi.
In sintesi 1 kg di carne costa, in termini ambientali, 35 mq di foresta, 15.500 litri di acqua, 15 kg di cereali, 36 kg di Co2.
E quanto costa alla salute? L'eccesso di consumo di carne è la causa di numerose e gravi malattie, dall'obesità al diabete, dall'osteoporosi all'ipertensione, dalle malattie cardiovascolari al cancro.
La dieta veg è la risposta per cercare di fermare di tutto questo.
Allora perchè non provare a mangiare veg almeno per un fine settimana?
Per saperne di più e per trovare gustose ricette veg: http://www.cambiamenu.it/
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