giovedì 4 agosto 2011

Acqua sporca: l’Italia rischia sanzioni dall’Unione Europea

I nostri scarichi fognari finiscono spesso nei mari e nei fiumi senza essere trattati.

A denunciarlo è la Commissione Europea che ha ripreso l’Italia per non essersi ancora dotata di sistemi di depurazione delle acque reflue.

In particolare, la richiesta della UE riguarda i centri urbani con più di 10mila abitanti, dove questi impianti avrebbero dovuto essere istituiti già dal 1998.

La mancanza di impianti idonei di depurazione delle acque comporta rischi per la salute dell’uomo e per l’ambiente marino.

Gli Stati Membri sono anche tenuti a garantire che le acque di scarico subiscano un trattamento secondario allo scopo di rimuovere le sostanze inquinanti prima che siano scaricate nei mari e nei fiumi.

In Italia almeno 143 città, sparse per la penisola, non sono ancora collegate ad un impianto fognario adeguato e sono prive di impianti per il trattamento secondario.

Insomma siamo decisamente indietro rispetto agli standard richiesti dalla direttiva europea!



Fonte: Altroconsumo periodico di informazione, difesa e rappresentanza dei consumatori
http://www.altroconsumo.it/

mercoledì 3 agosto 2011

Gli animali non sono tutti uguali di fronte alla legge

Ieri sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato un Decreto Legislativo che mette in serio pericolo la protezione della fauna selvatica.
Dal 16 agosto infatti per chi uccide, cattura o detiene animali protetti sono previste sanzioni inferiori a quelle vigenti. Si torna indietro, insomma.
Ora i bracconieri avranno vita più facile, dato che lo stesso Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha proposto di non far applicare alcuna sanzione nel caso in cui si uccida una quantità “trascurabile” di animali.
Ma se fosse solo una questione di quantità, allora perché per chi uccide un solo animale domestico sono previste pene più severe?
La verità è che la morte di un animale, qualsiasi animale, non è quantificabile.
Per questo la LAV tenterà tutte le strade, compreso il ricorso in sede europea, per far rispettare la direttiva 2008/99 di Bruxelles, che invita gli Stati membri ad adottare sanzioni penali efficaci e dissuasive contro chi mette in pericolo la fauna.


Fonte: http://www.facebook.com/#!/notes/lav/gli-animali-non-sono-tutti-uguali-di-fronte-alla-legge/10150264927213811
http://www.lav.it/

martedì 2 agosto 2011

Dopo la puntura niente: due le creme denunciate da Altroconsumo

Con l’arrivo della stagione estiva una tra le cose più fastidiose, un po’ per tutti, ci sono le punture delle zanzare; di conseguenza, aumentano gli acquisti di creme e spray per allontanare le zanzare e per evitare di farsi “succhiare il sangue” o alleviare il dolore.

Non tutti sanno che le creme da applicare sulle punture di zanzara sono semplici cosmetici e come tali non possono promettere né di alleviare il dolore né di avere un effetto protettivo contro i morsi.

L’indicazione del Ministero della Salute è chiara: possono solo promettere un’azione lenitiva sul prurito.

Inoltre si tratta di prodotti a base sostanze aggressive come alcol o ammoniaca che possono provocare reazioni indesiderate e le cui formule spesso contengono allergeni come oli essenziali o profumazioni e conservanti che sono tra le cause più frequenti di reazioni allergiche e sensibilizzazioni.

Altroconsumo ne ha denunciate due al Ministero della Salute:


Zcare Afterbite Gentle suggerisce “un’azione protettiva” mentre Vape Derm Herbal Gel dopo puntura non solo promette di alleviare il dolore ma, sulla confezione, cita la citronella una pianta che non compare nell’elenco degli ingredienti del prodotto.

Per non parlare dei “dopo puntura” che si dichiarano adatti ai bambini piccoli.

Come ad esempio Orphea dopopuntura lozione “pelli sensibili” che ha come primo ingrediente l’alcol e cinque allergeni più cinque conservanti!

O Chicco Zzzzzm No Penna Sollievo Lenitivo 0+ (cioè adatto dai primi mesi di vita!) che contiene alcol, otto composti segnalati come frequenti allergeni e quattro conservanti tra cui un liberatore di formaldeide.

Se basta non contenere ammoniaca per dichiararsi adatti ai bimbi …………

Fonte: Altroconsumo periodico di informazione, difesa e rappresentanza dei consumatori www.altroconsumo.it

lunedì 1 agosto 2011

Quanta acqua serve ai pomodori?

Per la prima volta in Italia, grazie alla partnership Mutti-WWF, viene calcolata l'impronta idrica di un’intera filiera produttiva.



L'azienda Mutti, produttrice di concentrato, passata e polpa di pomodoro, è la prima in Italia, ad aver calcolato i consumi di acqua della propria produzione, dalla coltivazione del pomodoro al prodotto finito, avvalendosi del supporto scientifico del WWF e del Dipartimento di Ecologia Forestale della Facoltà di Agraria dell’Università della Tuscia (Viterbo).
L’obiettivo di questa indagine, a cui si affianca quella sulle emissioni di CO2, è produrre pomodori che approdino dai campi alle nostre tavole con un minore impatto ambientale, secondo target di riduzione che verranno annunciati nei prossimi mesi.

Per approfondimenti: http://wwf.it/UserFiles/File/News%20Dossier%20Appti/Allegati%20a%20NEWS%20diversi%20da%20dossier/SCHEDA%20MUTTI_ACQUA%20E%20POMODORI.pdf