Negli ultimi decenni i capi in seta si sono sempre più diffusi perdendo la loro connotazione di prodotto d’elite.
La sua lavorazione era già conosciuta nel 6000 ac e, per millenni, la seta si è imposta come un bene di lusso.
Adesso dalla Cina riparte una produzione di qualità che ha il vantaggio di coniugare la qualità della fibra al rispetto per l’ambiente.
Ci ha pensato SABA, una joint venture svizzero-cinese che, nella provincia di Sichuan ha piantato 600mila gelsi con lo scopo di creare una condizione ideale per il baco da seta che si nutre quasi esclusivamente delle foglie di questi alberi.
Il progetto mira a garantire una maggiore biodiversità in quanto si tratta non di una monocultura ma di una consociazione di tipo biodinamico che implica l’integrazione con altri alberi, tra cui quelli da frutto, e in quanto prevede la rinuncia a concimi di origine sintetica, agli antibiotici e agli ormoni della crescita ampiamente utilizzati nelle colture convenzionali.
Inoltre sembra che, in virtù dell’alimentazione equilibrata, i bachi producano dei filamenti di pregio.
L’ingresso della produzione biodinamica nella provincia di Sichuan afferma anche migliori condizioni di vita per la popolazione locale, garantendo una settimana di 5 giorni lavorativi, l’esclusione assoluta di lavoro minorile e prezzi minimi garantiti per i coltivatori.
Il consumatore avrà la garanzia di un prodotto esente da sostanze nocive, certificato anche per le fasi di lavorazioni secondo il GOTS, Global Organic Textile Standard.
Noi di Equology Ethic Competence vi suggeriamo però, se possibile, di preferire capi realizzati in seta etica, ovvero cruelty-free perchè realizzata senza ricorrere alla tradizionale bollitura dei bachi ma raccogliendo ciò che rimane dei bozzoli dopo che sono nate le farfalle.
Come ad esempio le splendide sciarpe di Campeche che oltre ad essere disponibili in cotone e lino biologici, sono anche prodotte con la seta bourette.
Campeche offre collezioni che comprendono abbigliamento e accessori per donne, uomo e bambino tutti in filati ecologici e tinti solo con colori naturali di origine vegetale certificati GOTS (Global Organic Textile Standard).
Per saperne di più ascolta la video intervista a Marco Clerici, responsabile marketing di Campeche o visita il sito http://www.mycampeche.it/
Nessun commento:
Posta un commento