lunedì 28 gennaio 2013

In base a che cosa scegliamo il nostro cibo?

Nonostante il periodo di crisi, fortunatamente molti italiani non scelgono il cibo solo in base al prezzo, che non risulta quindi essere l'unico criterio di scelta.

Il costo dei prodotti è valutato da sempre più persone anche in base ad altri parametri, come l'impatto sulla nostra salute e quella dell'ambiente e l'eticità sia nei confronti delle persone che degli animali.

Lo confermano le tendenze di consumo sempre più orientate verso la ricerca del benessere individuale in termini salutistici, la rinnovata e crescente attenzione verso il futuro che si manifesta anche in una maggiore attenzione verso le problematiche ambientali,  un sempre più marcato rifiuto nei confronti dello stile di vita urbano e il conseguente desiderio di cose genuine, di natura incontaminata e vita en plein air.

In questo contesto si inserisce, ad esempio, il crescente consumo di cibi biologici che offrono maggiori garanzie sotto più punti di vista.
I dati dimostrano come, negli ultimi mesi, il 53% della famiglie italiane ha acquistato almeno un prodotto alimentare biologico*.



Inoltre sta svolgendo un ruolo sempre più determinata nella scelta d'acquisto anche la provenienza degli alimenti non solo per ragioni di sicurezza in termini di salute ma, a pari merito, per evitare quei prodotti che vengono importati da Paesi su cui ci sono dubbi etici ** 

Ecco che l'etichetta diventa un elemento importante per veicolare tutte le informazioni rilevanti per i consumatori tanto che molte persone sarebbero disposte a pagare fino al 5% in più per avere l’informazione sull'origine in etichetta **.

Il nostro invito è di controllare le etichette anche per prediligere prodotti che siano stati realizzati, per quanto possibile, nel rispetto degli animali.







* Fonte: Osservatorio SANA 2012
** Fonte: AltroConsumo - Inchiesta 2012 "L'informazione sull'origine degli alimenti"








giovedì 17 gennaio 2013

I colori Benetton d'ora in poi saranno ancora più brillanti!


Un altro importante passo avanti verso la sostenibilità e' stato fatto da parte dell'industria tessile.

Benetton ha infatti deciso di aderire al programma Detox di Greenpeace impegnandosi ad eliminare definitivamente, entro il 2020, le sostanze chimiche pericolose dalle proprie filiere e prodotti. 




 
Benetton diventa così leader globale nello sviluppo di alternative all'utilizzo delle sostanze chimiche pericolose. 

L'impegno del gruppo Benetton accelererà di fatto un processo di maggiore trasparenza e sostenibilità, già in atto nel settore tessile, rivelando i valori delle emissioni delle sostanze chimiche pericolose di ben 30 dei loro fornitori entro la fine del 2013.

Questa è una vittoria anche e soprattutto per le comunità locali in tutto il mondo colpite sempre più duramente dall'inquinamento delle proprie risorse idriche e che hanno il diritto di sapere cosa viene scaricato nell'ambiente in cui vivono.

Speriamo che altre aziende del suo calibro facciano la stessa scelta a favore dell'ambiente e della salute di tutti noi!




http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/blog/i-colori-di-benetton-ora-pi-brillanti-senza-s/blog/43674/
http://www.benettongroup.com/sites/all/temp/benetton_group_detox_commitment_1.pdf

mercoledì 16 gennaio 2013

Zoe Makes a Splash: impariamo a rispettare l'acqua insieme ai nostri bambini

In attesa che le autorità italiane presentino, entro fine febbraio, alla Commissione UE la relazione sui progressi ottenuti con interventi di bonifica e il livello di conformità rispetto alla direttiva  98/83/CE concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano, vi segnaliamo questa simpatica e utile app che si chiama "Zoe Makes a Splash" dedicata ai bambini dai 7 agli 11 anni.


L'app, scaricabile gratuitamente su dispositivi Apple e Android, è un racconto digitale interattivo che ha come protagonisti due bambini che, insieme a un simpatico ranocchio, scoprono quanto l'acqua rappresenti una risorsa troppo importante per essere sprecata e inquinata come purtroppo spesso avviene.

I due protagonisti, attraverso un viaggio che parte dai tubi di scarico, approfondiscono le proprie conoscenze sul ciclo idrologico e sul trattamento delle acque.

Un racconto che, a nostro avviso, va letto anche da noi adulti.

Qui il link da cui scaricare la versione on line: buona lettura!

martedì 15 gennaio 2013

2013: anno del consumo critico e del mangiar bene contro lo spreco del cibo

Bruxelles ha stabilito che il 2013 è l'anno del consumo critico e del mangiar bene contro lo spreco alimentare. 
Obiettivo della campagna europea su questo tema è non solo quello di sensibilizzare le persone a seguire un'alimentazione corretta e sana ma anche quello di imparare a non sprecare il cibo in un'ottica  di rispetto delle risorse ambientali, tra cui quelle idriche ed energetiche.


Secondo le stime, solo in Europa, ogni anno vengono sprecati circa 90 milioni di tonnellate di alimenti, cioè 180 kg pro capite l'anno
Obiettivo dell' Unione Europea è di ottenere una riduzione del 
50 % degli sprechi alimentari entro il 2020.

Ovviamente la riduzione di tali sprechi dipende da tutti: dalle aziende, dalle insegne della distribuzione e da noi consumatori che rappresentiamo l'anello finale della catena ma non per questo il più debole o irrilevante.


Anche noi dovremo fare la nostra parte, pianificando meglio i nostri menu, scegliendo cibi la cui produzione implica un minor impatto ambientale sia in termini di consumo delle risorse naturali che di inquinamento.

Ad esempio dovremmo prediligere gli alimenti a base vegetale, scegliendo frutta e verdura di stagione, possibilmente biologica e a km0 e ridurre quanto più possibile il consumo di quelli di origine animale, non solo carne ma anche latticini e uova.

Pensiamo al consumo di carne.

Ogni americano ne mangia mediamente, in un anno, 122 KG contro gli 87 KG di un italiano, 50 di un cinese e 4 di un indiano. 

Risultato ambientale? 
Che prima di arrivare sulle nostre tavole, un hamburger di 100 gr che fornisce al nostro organismo circa 20 gr di proteine ha fatto consumare mediamente 2.500 litri di acqua (il che ovviamente non tiene conto degli idrocarburi, dei fertilizzanti e dell'energia elettrica consumate nel processo).

Invece per produrre 100 gr di fagioli, che forniscono circa 23 grammi di proteine, si consumano 150 litri di acqua.

Pensiamoci!

Fonti: